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LADY CUCINE | STORIE DI PROGETTI | #2 | MARGHERITA DI SAVOIA
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LADY CUCINE | STORIE DI PROGETTI | #2 | MARGHERITA DI SAVOIA

Margherita di Savoia
project: arch. Orazio Antonio Defidio


LADY CUCINE | STORIE DI PROGETTI | #2
Testo critico a cura di Arch. Marima De Pace

A pranzo con l'Impero

L’appartamento si sviluppa su una superficie di circa 200mq suddivisi in ingresso, zona giorno, cucina, sala da pranzo, bagno ospiti, lavanderia, dispensa, camera da letto con cabina armadio, bagno padronale con hammam, camera figlia, bagno figlia e studio.
Il progetto nasce inizialmente da un espediente funzionale; la casa, com’era, non garantiva l’utilizzo delle potenzialità di un appartamento di tale metratura e, da un punto di vista impiantistico, risultava abbastanza datata.
L’architetto Orazio Antonio Defidio approfitta dell’occasione per accompagnare i clienti in un percorso di rinnovamento, rifunzionalizzazione e trasformazione dell’intera casa che oggi si presenta piacevole, equilibrata, e soprattutto contemporanea, negli aspetti tecnici ed estetici.
In questo progetto, l’architetto ha vestito molteplici ruoli; con esperienza e dedizione è stato in grado di soddisfare le esigenze tecniche intervenendo sugli impianti e sull’isolamento termico ed acustico; è stato capace di dare nuova vita ad alcuni dettagli materici per ricontestualizzarli, ma soprattutto è stato il regista indiscusso dell’intera opera, unica e complessa.
Funzionalmente, l’impianto distributivo della casa è stato in gran parte conservato, intervenendo, dove necessario, per regalare una nuova permeabilità all’ingresso e alla zona giorno, ricavare spazi tecnici che prima non esistevano e dotare l’appartamento di molti spazi contenitivi, di cui la famiglia aveva bisogno, rigorosamente celati.
E’ stato conservato, opportunamente lamato e riportato al naturale, il pavimento in parquet in listelli posati a spina italiana; sono state recuperate le porte, laccate in bianco e trasformate in porte a scrigno; a queste sono state abbinate cromaticamente le nuove cornici in legno e poliuretano; tutto l’appartamento è stato tinteggiato con uno smalto all’acqua dall’effetto leggermente gloss che conferisce luminosità ed eleganza alle pareti.
L’arredamento di questa casa è davvero singolare; definirlo arredamento può risultare addirittura riduttivo, verrebbe da utilizzare il termine esposizione interpretato nel significato di narrazione di una storia, di una storia di vita, di viaggi, di ricordi, di passioni e di amore, di un profondo amore per l’arte.
I mobili presenti nell’appartamento sono pezzi appartenenti alla famiglia, che provengono dalla Francia, dall’Inghilterra, dall’alta Savoia e che abitavano anche la precedente casa; sono stati opportunamente ricollocati ed in parte restaurati.
La casa raccoglie pezzi risalenti al Primo Impero; risalenti alla prima metà dell’Ottocento, un tavolo da pranzo apribile fino a 15 metri con sedie, specchiere francesi, poltroncine, tavolini, un tavolo da gioco francese con un servizio da liquori per carrozza in cristallo del tutto integro, acquistato a Isle Sur La Sorgue; e ancora, una consolle napoletana e una madia garganica di fine Ottocento; arredi in stile Biedermeier; librerie con bronzi, mobili in noce, in mogano massiccio provenienti da un castello minore di Varsavia; antichi mobili di famiglia e un rarissimo cassettone in noce del Primo Impero in perfette condizioni.
Questi meravigliosi pezzi d’arredo e di storia vengono raccontati e descritti dal proprietario con la passione e la minuzia di chi li ha studiati, cercati, voluti ed acquistati per non separarsene più, per poterne apprezzare la bellezza e la manifattura ogni giorno, nella propria casa.
Il restyling dell’appartamento ha interessato anche i quadri; le pareti dell’intera casa sono impreziosite da opere di vario genere e periodo; dal quadro del pittore statunitense Mark Kostabi, comprato ad un’asta a Venezia appositamente per la ristrutturazione, ad un quadro che rappresenta Vittorio Emanuele e la regina Elena durante la Celebrazione del Giubileo 1925, dal pittore barlettano Lombardo Milo all’impressionista francese Martinelli, dalla pittrice di arte equina inglese Edwin Frederick Holt di fine Ottocento al contemporaneo De Angeli.
Quadri inglesi, francesi ed italiani permettono all’ospite e ai proprietari di perdersi in un viaggio, stando comodamente sdraiati su divani contemporanei che perfettamente si inseriscono in questo ponderato equilibrio di stili.
Il misurare la collocazione degli arredi antichi in relazione ai nuovi spazi, utilizzare carte da parati con disegni geometrici che si ispirano alla natura, scegliere tende e tessuti inglesi, colori tenui per gli ambienti più accoglienti e colori forti per gli ambienti più caratterizzati, fa si che il risultato finale sia fresco, piacevole, essenziale e leggero; ma soprattutto soddisfacente per i proprietari e i loro amici.
L’ambiente che ospita la cucina, come i bagni, è molto contemporaneo; è posto al centro della zona giorno ed è direttamente collegato alla sala da pranzo. Qui l’essenzialità delle linee e dei materiali è utilizzata per sdrammatizzare e contrapporsi alla classicità dell’arredo delle altre stanze dell’appartamento.
Questo è il regno della proprietaria che ha voluto riservare uno spazio molto grande alla cucina per potersi dedicare alla sua più grande passione; rappresenta, inoltre, la sua idea di funzionalità ed essenzialità che l’azienda Lady Cucine ha saputo interpretare al meglio.
La cucina è in legno rovere seghettato affumicato, quindi dal colore scuro, per creare un distacco con il parquet chiaro presente nel resto della casa e i pensili a nastro hanno ante in vetro opaco bianco e sono sapientemente retro illuminati da un led continuo per aumentare il senso di profondità dell’ambiente.
La zona operativa, cottura e lavello, è disposta su una parete lineare, il piano cottura è in vetro nero a gas a cinque fuochi ed è realizzato in tre parti staccate, per garantire una comodità assoluta nella cottura dei cibi; lo schienale e il top sono realizzati in composto ceramico color tortora con vasche integrate in resina, in tinta.
Al centro dell’ambiente è collocata una penisola, con tavolo in legno e basamento in vetro, e, in un angolo, è incassata la cantinetta vini refrigerata; il frigo free standing è stato volutamente isolato in una nicchia in muratura.
Il resto dell’appartamento segue lo stile e il gusto della zona giorno e, tra colori verde e oro, poltroncine in velluto, infusioni in bronzo a cera persa, pezzi archeologici di fattura eccelsa, lampadari realizzati degli artigiani di Murano, elefanti che ballano sulle pareti, collezioni di libri antichi, lampade provenienti dal primo rifacimento del Teatro Petruzzelli, labbra e rossetti in vetro comprati a Londra, Tabriz in lana e seta, scarpe di agenti segreti e mobili decorati a mano, questa casa, che è più di una casa, come un preziosissimo baule, raccoglie le immense passioni dei proprietari, i momenti più belli e i ricordi di una vita intera.


commissioned work for Lady Cucine


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