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I-DEA: The Two Cultures | Mario Cresci
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I-DEA: Le Due Culture
Hangar Cava Paradiso
Contrada La Palomba
Matera
22 mar 2019 / 7 jun 2019
I-DEA
Fondazione Matera – Basilicata 2019
Le due culture - Artefatti e archivi, una mostra a cura di Mario Cresci
La mostra include materiale d’archivio proveniente dalla seconda metà del XX secolo e i primi decenni del XXI, in modo da esplorare l'intersezione di discipline (culture) in Basilicata, attraverso fotografia, artigianato, scienza e macchine.
I materiali esposti, sia presi singolarmente sia accostati tra loro, scuotono le narrazioni e gli stereotipi seconda metà del XX secolo e i primi decenni del XXI suggerendo che le cose non sono ciò che possono sembrare. Dalla rappresentazione del territorio di Leonardo Sinisgalli e Mimmo Castellano, alle sculture in legno di Di Trani e suo figlio, alla rivisitazione della preistoria di Gianfranco Lionetti, le opere in mostra a prima vista appaiono in linea con le rispettive tradizioni. Tuttavia, ogni opera a modo suo rappresenta una rottura.
Cresci è il curatore di I-DEA con il legame più profondo con questa regione e la sua cultura. Il percorso espositivo si conclude quindi con il suo archivio personale che racconta degli anni trascorsi in Basilicata, e attraverso il quale si è dimostrato un pioniere della ricerca fotografica sulla percezione visiva e sull'applicazione del pensiero artistico e fenomenologico sul campo urbano e antropologico nel Sud Italia. Cresci è stato direttore dell'Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo ed il suo lavoro è stato presentato al MoMA di New York, Biennale di Venezia, Triennale di Milano, Polo Museale della Basilicata e Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
commissioned work
I-DEA: The Two Cultures
Hangar Cava Paradiso
Contrada La Palomba
Matera
22 mar 2019 / 7 jun 2019
I-DEA
Fondazione Matera – Basilicata 2019
The Two Cultures: Artefacts and Archives, an exhibition curated by Mario Cresci
With archival material spanning the second half of the twentieth century and the first decades of the twenty-first, the exhibition explores the intersection of disciplines (cultures) in Basilicata, as seen through photography, craft, science and machines.
Individually and as a collection, the materials exhibited shake up the narratives and the stereotypes as to the ways in which Matera and Basilicata have been perceived over the past seventy years, and suggest that things are not what they may seem. From Leonardo Sinisgalli’s and Mimmo Castellano’s depiction of the territory to the wood carvings by Di Trani— father and son, to Gianfranco Lionetti’s revisitation of the pre-historic, the exhibits on show appear at first glance to be in line with their respective traditions. However, each body of work in its own way represents a break.
Mario Cresci is the I-DEA curator with the deepest connection to this region and its culture. For this reason, the exhibition path ends with the artist’s own archive of his years in Basilicata. He came of age in the 1960s, a period of profound social and political upheaval and corresponding experimentation in the fields of photography and graphic design. His body of work, including drawings, photographs and installations, has continuously investigated the roots of visual language through the use of photography. He is a pioneer in analysing visual perception and in applying artistic and phenomenological thought to his urban and anthropological field work in Southern Italy. Cresci is the former director of the Accademia Carrara di Belle Arti in Bergamo and his work has been presented at MoMA in New York, the Venice Biennale, the Trienniale in Milan, the Polo Museale della Basilicata and the Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea in Turin.
commissioned work
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